Sezione AIL di Cuneo PAOLO RUBINO odv

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LE UOVA AIL PER LA NUOVA PET

L’Ail di Cuneo Sezione “Paolo Rubino” ha deciso di scendere in campo a favore del progetto seconda PET lanciato dalla Fondazione Ospedale Cuneo Onlus. Il percorso prevede, oltre all’acquisto di un nuovo tomografo, la pianificazione di una costante attività di formazione e di ricerca scientifica di alto livello al servizio non solo del nosocomio cuneese, ma di tutta la provincia di Cuneo e anche delle regioni limitrofe. La prima occasione per raccogliere fondi per il progetto è la 30a campagna delle Uova di Pasqua 2023, che vedrà centinaia di volontari dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma scendere in oltre 120 piazze della provincia di Cuneo insieme alla Fondazione Ospedale Cuneo Onlus il 24, 25 e 26 marzo per raccogliere offerte in cambio delle tradizionali uova pasquali di cioccolato. Ma questa è solo la prima tappa di una collaborazione di ben più ampio respiro che vedrà interagire i due enti non profit in diverse iniziative nel corso dell’anno. L’Ail di Cuneo aveva già sostenuto la progettualità legata alla PET negli anni passati, in quanto lo strumento ha una grande importanza diagnostica per i pazienti onco-ematologici.

 

“Appena abbiamo visto il progetto della Fondazione Ospedale Cuneo Onlus, ci siamo detti che non potevamo non farne parte - spiega Anna Rubino, presidente dell’Ail di Cuneo Sezione “Paolo Rubino” -. La collaborazione che abbiamo condiviso, tuttavia, non è mirata solo all’acquisto di una macchina, ma a portare avanti insieme un percorso che ha come fine ultimo l’aiuto del paziente. Non importa chi ha fatto il progetto o chi ha contribuito economicamente alla sua realizzazione, l’importante è lavorare per raggiungere insieme il risultato”.

L’Ail di Cuneo si era già impegnata sulla PET alcuni anni fa, quando aveva cofinanziato una ricerca sull’utilizzo di questo strumento per il trattamento più efficace e personalizzato del Linfoma di Hodgkin, una malattia curabile e abbastanza rara, che colpisce soprattutto persone di sesso maschile, tra i 20 e i 40 anni. Lo studio, tutto cuneese, ha avuto ripercussioni a livello internazionale dimostrando che, dopo il trattamento standard iniziale - previsto per tutti i pazienti affetti da questa patologia - è possibile differenziare precocemente i soggetti che necessitano un trattamento più intenso proprio in base ai risultati ottenuti dalla PET. La sperimentazione, durata 43 mesi con l’arruolamento di 782 soggetti in tutto il mondo, ha portato a migliorare di lì in poi la sopravvivenza e la curabilità dei pazienti con Linfoma di Hodgkin, evitando danni diretti dovuti alla tossicità dei farmaci.

“L’Ail di Cuneo è per noi un collaboratore prezioso in quanto nel tempo si è radicato sul territorio  con grande credibilità - commenta Silvia Merlo, presidente della Fondazione Ospedale Cuneo Onlus -. Ciò che stiamo facendo insieme non è a solo beneficio dell’ospedale di Cuneo, ma di tutti i malati che ne possono avere necessità in provincia come nelle altre regioni. Uno dei nostri obiettivi è rendere attrattivo a livello nazionale il nostro ospedale, che è hub provinciale. Per farlo il percorso è lavorare in rete con le altre associazioni del territorio, in quanto sommando le nostre forze possiamo raggiungere risultati sempre più ambiziosi”.